Insetti nell’alimentazione: quanti ne mangiamo senza saperlo

Quanti insetti mangiamo durante la nostra quotidiana alimentazione? Se l'idea di portare in tavola pane e pasta con farina di locuste ti lascia l'amaro in bocca, devi sapere che ogni anno consumiamo già circa mezzo kg di insetti a tavola, spesso senza saperlo. Ma quali sono gli insetti più spesso presenti negli alimenti?

Che tu viva in Asia, in Africa, in America o in Europa, che stia gustando il tuo solito yogurt o bevendo un succo di arancia, beh, puoi star certo/a di aver consumato più di qualche insetto nel corso della tua vita.

Non ci stiamo riferendo solamente agli insetti che ingeriamo accidentalmente, quanto piuttosto a quelli che vengono aggiunti negli alimenti che consumiamo ogni giorno, come le caramelle gommose, alcuni tipi di bibite, yogurt e altri comunissimi alimenti.

Ebbene si, mentre l'Europa è alle prese con l'introduzione di farine di insetto e altri cibi a base di insetti, vogliamo ricordare che questo particolare alimento fa già parte della nostra dieta da decenni. 

Mangiare insetti sembra essere il nuovo trend. Arrivano i novel food, ovvero alimenti o ingredienti "nuovi", che non fanno parte della tradizione culinaria europea ma che, una volta autorizzati, possono comparire nell'elenco degli ingredienti degli alimenti in commercio.

Per ultime, le larve della farina, congelate, essiccate e in polvere, hanno ottenuto il via libera dell'Ue come nuovo alimento, in commercio a partire dal 26 gennaio. Si tratta del quarto tipo di insetto ad essere ritenuto commestibile dall'Unione europea, dopo le larve gialle della farina, le locuste e i grilli. Altre otto domande, invece, sono in lista di attesa.

Sono quindi in arrivo sulle nostre tavole una serie di alimenti a base di questi ingredienti, come pane, panini, cracker, grissini, barrette ai cereali ma anche prodotti a base di pasta, pizza o cioccolato o sostitutivi della carne e nelle minestre. Tutto perfettamente legale dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea dei regolamenti che consentono nel 2023 l'entrata sul mercato di nuovi alimenti nell'ambito della normativa comunitaria sui novel food.

I grilli, il novel food più gettonato

Dopo una prima autorizzazione al consumo di grilli venduti interi, congelati o essiccati, la Commissione Europea ha dato poi il via libera alla commercializzazione della polvere parzialmente sgrassata ottenuta da "Acheta domesticus", ovvero il comune grillo domestico. Tale Regolamento autorizza la società vietnamita Cricket One Co. Ltd a immettere sul mercato la polvere di grilli per cui aveva presentato domanda nel 2019.

La stessa EFSA (l'Autorità europea per la sicurezza alimentare) ha dato parere positivo e ritiene sicura la polvere di grilli per l'alimentazione umana (tenendo sempre però conto di studi precedenti relativi alla possibilità di allergie crociate in soggetti già allergici agli acari).

Mangiamo insetti senza saperlo già da tempo

La cocciniglia, insetto parassita e infestante appartenente all'Ordine dei Rhynchota, viene infatti utilizzato come colorante alimentare detto "E120" o "carminio".

E dove la troviamo? Nella "Goleador Doppia Caramella Gommosa con Gusto di Frutta", nel "Cocktail SanPellegrino" e nello "Yogurt Danone" alla fragola.

Solo chi legge con attenzione le etichette sa ad esempio che dietro all'additivo E120, presente in alcune bevande o cibi, si nasconde la cocciniglia, ovvero proprio un insetto.

IL COLORANTE E 120

Altri ingredienti generalmente presenti all'interno dei succhi di frutta sono: acido citrico, aromi e coloranti artificiali. A questo proposito, quando si parla di succo di arancia rossa, è presente un colorante di origine animale: l'E 120, ottenuto dagli insetti della specie cocciniglia. Per creare un po' di colorante dagli insetti è necessario farne una vera e propria strage in quanto da ogni cocciniglia se ne ricava pochissimo (per 1 kg di colorante occorrono circa 100mila insetti).

Cos'è la cocciniglia

Il più delle volte pensiamo alla cocciglia solo in quanto insetto infestante delle piante, particolarmente ostinato e difficile da eliminare. Dimentichiamo invece che si tratta anche di un additivo alimentare o meglio un colorante usato dall'industria alimentare per rendere di un bel rosso brillante cibi e bevande.

Tale colorante si ricava da un insetto appartenente alla famiglia della coccoidea, in particolare dalle femmine della specie Dactylopius, Dactylopius coccus e Kermes vermilio, dotate di una sostanza dal colore rosso (detto anche Carminio), che raggiunge la massima concentrazione in quelle gravide.

Gli insetti vengono allevati sulle pale dei fichi d'india e le femmine vengono raccolte (staccandole con delle lamine metalliche) poco prima della deposizione delle uova, ed essiccate per poi estrarne il colorante che può essere usato in tintoria, nell'industria dolciaria, per la colorazione di liquori o bibite rosse ma anche in prodotti cosmetici come i rossetti.

In quali alimenti e bevande può trovarsi la cocciniglia (E120)

In tutti i cibi e le bevande rosse può trovarsi, almeno potenzialmente, la cocciniglia che in etichetta può essere indicata anche in altro modo (E120, carminio o acido carminico).

In particolare possiamo citare:

  • succhi di frutta
  • bevande analcoliche
  • yogurt alla fragola o per bambini
  • caramelle

Questo non vuol dire che tutti i cibi o le bevande rosse contengono cocciniglia ma che, se volete davvero evitare di mangiare insetti, dovete sempre leggere l'etichetta di ciò che acquistate.

 




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